sabato 22 febbraio 2014

SANREMO 2014: Speciale Giovani

Sanremo 2014 sta volgendo al termine e, come di consueto nella serata che precede la finale, i Big in gara hanno presentato delle cover dei grandi classici italiani. Senza dare troppa attenzione ai look e agli arrangiamenti presentati, stavolta rivolgerò la mia attenzione ai Giovani in gara. Su otto ne sono sopravvissuti quattro alla finalissima, tutti nuovi al pubblico (o quasi, vista Veronica De Simone, terza classificata a The Voice). Ecco le impressioni su performance e classifica:



DIODATO
DIODATO si avvicina alla musica sin da bambino con lo studio del violino che però abbandonerà dopo qualche anno. A tredici anni comincia a suonare nella sua prima band composta da due amici e vicini di casa. Provano in una cantina che si allaga spesso e si esibiscono in feste private. Per anni si esibisce con diverse band in centinaia di live. Nel 2011 infatti, Daniele Tortora, produttore romano che aveva già collaborato con Afterhours, Roberto Angelini, Nidi d'Arac, Niccolò Fabi, Massimo Giangrande e molti altri artisti italiani, dopo averlo ascoltato dal vivo in un locale romano, gli propone di lavorare ad un disco. Il 26 aprile 2013 esce, per Le Narcisse Records, distribuito da Goodfellas, “E forse sono pazzo”. “Ubriaco”, il primo singolo video che accompagna il disco, ottiene passaggi in molte testate radiofoniche su tutto il territorio nazionale. Il video viene anche selezionato da MTV New Generation.

Ha scelto di utilizzare una t-shirt sotto la giacca. Una scelta che gli permetto per due motivi: è giovane ed è coperta dall'abbottonatura della giacca.
È sinceramente la canzone più bella presentata tra i Giovani.



ZIBBA
Zibba nel 1998 forma, con Andrea Balestrieri, la band Zibba e Almalibre. Nel 2003 pubblicano il primo disco “L’ultimo Giorno” che gli vale il palco del concertone del Primo Maggio di Roma, e diverse apparizioni in tv. Contemporaneamente all’attività con gli Almalibre il cantautore inizia a collaborare con altri artisti e a partecipare ad altri progetti. L’attività Live continua senza sosta dall’aprile 2010.

Nonostante non abbia una forma da modello, l'abito e il suo presentarlo in maniera un po' spavalda piacciono.
Un bel sound, e la scena dei Giovani è ideale per rappresentarlo. È bravo, lo stile però non piace a tutti in Italia. Se hanno fortuna li vedremo per un po' di tempo in classifica.



ROCCO HUNT
Nato alla periferia di Salerno in una famiglia solida ma con pochi mezzi, Rocco ha inseguito dall’età di 11 anni il suo sogno muovendosi nella vivacissima scena napoletana costruendosi metro su metro la sua credibilità anche grazie al web, gare di free style e a numerose collaborazioni. Dai testi di Rocco traspare la voglia di farcela, l’orgoglio del lavoro e della fatica, ma anche il rifiuto di meccanismi corrotti e, soprattutto, un monito ai suoi coetanei, quasi il consiglio di un fratello, perché una vita migliore è possibile.

Gli anelli sono così trash e fanno tanto mafia. La giacca è adatta, ma quei pantaloni hanno qualcosa che non mi piace.
Rap, qualcosa che comunque si è sentito nell'ultimo anno (if you know what I mean...). Cantata in napoletano, traccia sociale che parla della sua terra e della condizione di vivere.



THE NIRO
Davide Combusti, in arte The Niro, nasce a Roma nel 1978. Cantautore e polistrumentista, Davide sviluppa sin dall’inizio il proprio percorso musicale attraverso una grande attività live, che lo porta a dividere il palco con tanti nomi illustri del panorama musicale mondiale. Nel 2007 viene notato dalla Universal, divisione internazionale, che gli propone un contratto in cast; a seguito di ciò, pubblica dapprima un EP, “An ordinary Man”, seguito pochi mesi dopo dall’album di debutto omonimo, “The Niro”.  Nel 2010 esce il suo secondo album, “Best Wishes”, di nuovo cantato interamente in lingua inglese. The Niro nel frattempo fa il suo esordio come autore firmando “Medusa” per Malika Ayane e “Sogno d’estate” per Nathalie. Per tutto il 2013 lavora in studio al nuovo album. A lui non perdono la maglia (lascia intravedere le forme). Approvo l'abito e l'abbinamento dei colori scelto.

Approvo l'abbinamento dei colori ma non la scelta della maglia, che fa trasparire delle rotondità.
Miscela degli elementi di pop/rock internazionale con le orchestrazioni sanremesi.


Mia classifica personale
(tra parentesi quella sanremese)

1. DIODATO (Rocco Hunt)
2. The Niro (DIODATO)
3. Zibba (Zibba)
4. Rocco Hunt (The Niro)

Premio Mia Martini: Zibba (Zibba)

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